Archivio per la categoria 'Attualità'

100Buzzati100

Dino Buzzati è il mio scrittore preferito. Fuori di dubbio. Potrei citarne altri, ma il Sig. Buzzati viene sempre per primo. Mi sono innamorato di lui (letterariamente) leggendo una raccolta di suoi racconti in prima media: quei suoi racconti che sono piccoli capolavori e che gli valsero il premio Strega (con la raccolta “60 racconti”).
Al grande pubblico è noto come l’autore de “Il deserto dei tartari”, che è il suo romanzo più famoso, ma io consiglio sempre, a chi non ha ancora letto niente di suo, di partire proprio con alcuni racconti (“Sette piani”, “La grandezza dell’uomo”, “La parola proibita”, “Il cane che ha visto Dio”…), per cominciare ad amarlo ed apprrezzarlo.
Scrittore ma anche giornalista, pittore, commediografo… difficile dire dove si fermasse la creatività di Dino Buzzati.
In occasione del centenario della nascita, qui a Milano, alla rotonda della Besana, è aperta una mostra dei suoi dipinti, prorogata fino all’11 febbraio.
Inoltre, è cominciata ieri un’interessante rassegna cinematografica che, oltre a presentare film e cortometraggi tratti dai suoi lavori, presenta anche interviste e documenti visivi sull’autore bellunese.
La rassegna 100Buzzati100 – un caso (cinematografico) interessante si tiene tutti i giorni al cinema Gnomo e si concluderà domenica 28 gennaio, giorno in cui cadono i 35 anni dalla morte dello scrittore.

Direte voi: cosa c’entra Buzzati con un blog a fumetti?
C’entra molto.
Intanto Buzzati è autore di “Poema a fumetti”, un’opera che fece scalpore e che è la trasposizione moderna e a fumetti del mito di Orfeo ed Euridice.
Inoltre, proprio ieri, in un’intervista proiettata alla rassegna, sentivo Buzzati difendere il fumetto come forma d’arte e sostenere come non ci fosse alcun motivo perché il fumetto, se fatto bene, non potesse essere usato come mezzo di espressione artistica, letteraria o poetica. Lo faceva commentando tra l’altro il suo quadro “Ragazza che precipita” rappresentazione a fumetti del suo omonimo racconto.

Come se non bastasse, segnalo che oggi alle 21, sempre nell’ambito della rassegna, all’incontro “Buzzati fra dischi volanti, fantasmi e delitti” parteciperà tra gli altri anche l’editore Sergio Bonelli.
Infine, i più attenti di voi avranno colto la citazione nel titolo di alcuni miei post: “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” è un’opera di Buzzati, pubblicata a puntate sul Corriere dei Piccoli, e di cui sabato metteranno in scena un allestimento semiteatrale.

Questo è quanto dovevo a uno dei miei miti, che grazie a questa rassegna sto imparando a conoscere meglio.

L’Orso Ciccione

p.s. Giustamente colgo l’occasione per ricordare il sito della sempre mitica Franca Berbenni, che si è già fatta avanti nei commenti a questo post. “Libri in prestito” vi offre un’occasione unica per avere in prestito (e gratuitamente) libri con interessanti “tracce” dei lettori che vi hanno preceduto. Fateci un salto.
Tra i libri in catalogo, vi consiglio “E il panettone non bastò” raccolta di racconti, articoli e poesie sul Natale scritte da Dino Buzzati… uno che il Natale lo odiava. Da non perdere.

Incidenti

Incidenti. Tafferugli. Atti di vandalismo.
Poi ci scappa il morto.
Guerriglia. Battaglia. Follia.
I toni cambiano. Strano. Si sta parlando degli stessi fatti. Si giudicano le azioni a seconda degli effetti. Se manchi il bersaglio sei un teppista, un vandalo. Se prendi in faccia un poliziotto e lo ammazzi sei un assassino. Ma nessuno lo dice.
Difficile dire qualcosa che non suoni solo retorica.
Hanno deciso di fermare tutti i campionati. Poi forse tra due settimane riprenderanno, dopo un istituzionale periodo di lutto, cordoglio e indignazione.
Il calcio ormai è fatto di scandali, violenza, gossip… è lontano da quello che mi ricordavo io, fatto di calci al pallone, partite la domenica e album di figurine.
Tutti mi dicono “è uno schifo, bisognerebbe chiudere tutto.” e io sarei d’accordo con loro, se non fosse per quella rabbia, come se un bambino idiota fosse venuto a rompere un giocattolo che era mio e con cui vorrei poter tornare a giocare come un tempo.

L’Orso Ciccione

Dal sito del Corriere della Sera:

CATANIA – Doveva essere una giornata di festa, è finita in tragedia, con un rione di Catania trasformato in un piccola Beirut con scene di guerriglia urbana da parte dei tifosi etnei. Una tragedia che ha avuto la sua vittima, Filippo Raciti, 38 anni, ispettore capo di polizia. L’agente è morto questa sera durante gli scontri tra forze dell’ordine e i tifosi in occasione del derby tra Catania e Palermo, anticipo del campionato di Serie A.

Secondo una prima ricostruzione l’agente è stato colpito al volto da una bomba carta mentre si trovava all’interno della propria auto ed è morto dopo essere stato trasportato all’ospedale Garibaldi di Catania. Lascia la moglie e due figli. I disordini sono scoppiati e continuati all’esterno dello stadio di Catania, dove è terminato l’anticipo della 22esima giornata di Serie A tra Catania e Palermo. Le telecamere di Sky hanno ripreso un lancio di oggetti da parte di numerose persone nei confronti di vetture della polizia di Stato che hanno cercato di disperdere i facinorosi. Sul luogo sono intervenuti agenti in tenuta antisommossa. Al termine degli scontri ci sono stati nove arresti, di cui quattro nei confronti di minorenni. Intanto la Federcalcio ha immediatamente deciso lo stop di tutti i campionati e della Nazionale a tempo indeterminato. Le reazioni del mondo politico sono state durissime: lunedì ci sarà un vertice con il premier Prodi, il ministro dell’Interno e dello Sport per decidere misure drastiche.

Liberate Daniele Mastrogiacomo

Liberate Daniele Mastrogiacomo

Anche io mi unisco al coro di persone che cerca di far liberare il giornalista Daniele Mastrogiacomo dalle mani dei suoi sequestratori. Vi invito a cliccare qui o sull’immagine per scaricare l’appello e pubblicarlo sui vostri blog.

Non voglio prendere le parti di nessuno e non voglio aprire nessun dibattito politico, così come Daniele Mastrogiacomo, che era lì solo per fare il suo lavoro… e questo dovrebbero capirlo tutte le parti in causa.

Si può essere d’accordo o meno sulle missioni militari, ma è chiaro che i giornalisti sono lì per far sapere a tutti quello che succede e forse le stesse persone che l’hanno rapito dovrebbero invece essergli grati per il suo impegno a favore della verità.